Caso clinico n 1

 
Paziente di 65 anni, recentemente trattata per patologia oncologica, non può fare impianti ma vuole una soluzione fissa. E’ già portatrice di vecchie protesi fisse ormai incongrue nonchè di due scheletrati che sostituiscono i denti mancanti. L’opt evidenzia una certa perdita di supporto parodontale ma difetti che possono essere gestiti con sola terapia parodontale non chirurgica.

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Un piano di trattamento convenzionale avrebbe richiesto il posizionamento di diversi impianti; in questo caso si è invece deciso di eseguire due protesi fisse su denti naturali con l’ausilio di tre pilastri ZX in posizione 16, 25 e 46

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Si parte dalla rimozione delle vecchie protesi all’applicazione di provvisori che anticipino le correzioni che le nuove protesi intenderanno fare in merito all’incremento della dimensione verticale perduta.

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Dopo la preparazione parodontale iniziale i tessuti rispondono correttamente e si può procedere alle impronte per i definitivi

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Impronta superiore

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Impronta inferiore

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Le travate, in questo caso eseguite in una lega vile, visti gli esigui spessori a disposizione, nonchè i pilastri ZX dopo la loro termo-formatura e rifinitura

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Prova travate

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La fase di biscotto

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Le due travate posizionate in bocca

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La situazione dei tessuti dopo due settimane dall’applicazione delle protesi, giorno della cementazione definitiva.

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Le opt pre-trattamento e a due anni di distanza da cui si evidenzia una stabilità ossea al di sotto dei pilastri in ZX ed una buona mineralizzazione dei margini ossei attorno ai pilastri naturali


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